Quello appena trascorso è stato l’anno più difficile che abbia mai passato, soprattutto gli ultimi mesi, sono stati atroci. Il mio augurio, per l’anno appena entrato, è di lasciarmi alle spalle quanto avvenuto. Certo non sarà facile, a livello mentale sono veramente tanto provata, emotivamente mi sento una cacca, ma come si dice “il tempo guarisce tutte le ferite” e lo spero veramente.

Ma non è di questo che voglio scrivere..voglio scrivere della danza e di quanto questa attività, a dir poco banale (per molti) e scontata (per altri) sia stata per l’ennesima volta la mia ancora di salvezza. C’è e c’è sempre stata nei momenti più difficili della mia vita. Non è facile spiegare a parole quello che succede, è come se una compagna, una cara amica, un qualcosa, fosse sempre presente, pronta a sorreggerti quanto la terra sotto i piedi viene a mancare. Sì, è proprio così. Nella danza orientale si ha un rapporto molto particolare con la terra e con l’aria: si ricerca la perfezione tecnica dei movimenti con il giusto equilibrio tra terra e aria. E lei, la danza, quando ti ritrovi a galleggiare troppo nell’aria, ti riporta prepotentemente a terra e, viceversa, quando ti trovi che la terra sotto i piedi si sgretola sempre di più, è lì, pronta a non farti cadere, o meglio, ti sorregge, a volte nella caduta per non farti fare troppo male, a volte, invece, evita di farti cadere e ti riporta nell’aria. Questo è quello che è sempre successo a me. E anche adesso, nel periodo più brutto e difficile della mia vita, lei è stata lì, non ha potuto evitare la caduta, che è stata molto violenta, ma mi ha sorretta, mi ha accompagnata. Non avevo più voglia di ascoltare la sua musica, ma la danza prepotentemente mi ha imposto la sua musica, l’unica cura che conosce, l’unica cura che sapeva avrebbe evitato il mio sprofondare. Così è stato, più o meno. Avrei potuto interrompere tutte le lezioni, tutte le mie routine, invece ho continuato, ho continuato la mia cura, ho continuato la cura imposta dalla danza, come se fosse un patto silenzioso tra me e lei: ascolta la mia musica e starai meglio, così sembra sussurrare nelle mie orecchie, sempre e per sempre.

In ultimo, ma non per importanza, vorrei dire grazie a tutte le mie allieve: quelle di ora, perchè hanno vissuto e stanno vivendo dal vivo le mie tragedie coniugali, spesso asciugandomi le lacrime e mi sono state vicine più di quanto possano immaginare e quelle passate, che mi hanno accompagnata all'altare poco meno di 10 anni fa e non potrò mai dimenticarlo ed hanno mostrato una delicatezza infinita in questo momento. La danza è capace di creare un legame fortissimo tra donne tanto diverse che va oltre il tempo e lo spazio. E' la magia che si crea a renderla tanto speciale.